1. INVASIONE ALIENA
Sicuramente sarà controproducente dirlo, ma la musica è arrivata per un semplice senso di frustrazione dovuto all’idea di non sentirmi per nulla accettato nel microcosmo scolastico del liceo. Ci sono stati dei dischi che sono stati importanti, ovviamente, ma hanno avuto minor peso di quella che era la mia esigenza di identità sociale. Ho iniziato a fare il rap perchè non sapevo giocare a calcio e a basket, non ero particolarmente brillante a scuola e non ero assolutamente bello (molti non mi credono, ma il fattore estetico è una delle mie più grandi ossessioni, malgrado non faccia nulla per abbellirmi o altro). Diverso è invece il discorso che riguarda il come sono arrivato a Campidilimoni, dopo circa 15 anni di rap dozzinale e stereotipico a nome Tokyo (queste cose sono ascoltabili sul mio bandcamp nel mio personale “lost and found” chiamato Sisifo e il Sindacato – Una storia d’amore). Lì c’è stato un cocktail di input sia musicali che esistenziali, c’è stato un iniziale amore per le classiche etichette alternative come Def Jux, Quannum Projects e Stones Throw, i primi importantissimi passi mossi in direzione di un rap “altro” da alcune realtà più note di me (fondamentali per capire che provare strade diverse era possibile) e almeno un paio di esperienze negative nel magico mondo dei sentimenti tra uomo e donna. Tutto il resto è stato semplicemente uno scavare il più possibile nei miei difetti umani e abbandonare la ricerca di un flow perfetto e trascinante, preferendo ad essa uno studio del concept artistico e del substrato letterario alla base della voce narrante nei miei pezzi.
2. TEORIA DEL CAOS
L’album nasce da un evento grave e doloroso che mi ha coinvolto. Questo evento è stato il culmine di un periodo molto lungo in cui ho preferito astrarmi da tutto, in primis dall’evento stesso. Siccome non credo che quella sia stata la maniera giusta in cui affrontare il tutto ho pensato che provare ad approfondire certe sensazioni senza spiattellare avvenimenti e sentimenti fosse un modo per fare ammenda. Musicalmente è tutto merito del bravissimo gimonti, un ragazzo di Latina conosciuto attraverso un musicista suo concittadino che sta vivendo un periodo professionalmente parecchio felice (credo di avervi dato abbastanza indizi per capire di chi si tratta). Questo incontro casuale ha portato dapprima a delle semplici chiacchierate sui nostri rispettivi gusti, poi ha portato a un remix di un mio brano, a una proposta di rappare su una traccia di un ipotetico mixtape e infine alla mia proposta di rilancio, ossia un EP assieme. Inutile dire che un disco così doloroso non è stato facile da realizzare, e che è stato pieno di ripensamenti e brani completamente rimodellati. Il terzo componente di questo disco è il Duna Studio di Russi, con il cui titolare Andrea Scardovi ho un rapporto di stima (spero reciproca) e fiducia che va avanti da quasi 15 anni. Credo che siano pochi i posti a unire qualità, prezzo e mezzi a disposizione in quella maniera, e per quanto non abbia sicuramente bisogno della mia promozione il mio consiglio è di fare per lo meno un giro sulla pagina web dello studio. Stranamente non ci sono stati musicisti, produttori esterni e soprattutto un’introduzione che rappresentasse un brano a se di un altro artista, come avvenuto nel precedente. Su questo ultimo aspetto vorrei soffermarmi dicendo che in effetti una cosa era stata pensata, ma per vari motivi logistici e fraintendimenti sulla natura della collaborazione è saltata, e mi è dispiaciuto davvero molto, ma sulla lunga distanza credo che sia stato un bene, perché il testo che avevo scritto per quella cosa era ammorbato da un pathos imbarazzante ed esagerato.
3. VIAGGIO SULLA LUNA
Proprio in questi giorni con Gian Marco (gimonti) si è parlato di fare qualcosa che comprendesse non soltanto me e lui ma anche potenziali altri partecipanti, con il preciso intento però di fare qualcosa che sia un lavoro di gruppo, e non appunto il classico compilozzo rap. A parte questa cosa, che assolutamente è solo un’idea e non un progetto organico e imminente, ci sarebbe il mio terzo EP da finire per settembre. Dico “ci sarebbe” perchè ho una mezza idea di portare avanti due progetti, destinandone uno alla trilogia di EP di Campidilimoni e l’altro a un progetto che potrebbe anche uscire sotto altro nome, data la sua natura atipica rispetto a quanto realizzato finora. Di uno posso dirti che è stato già scelto il produttore, e posso anticipare che si tratta di qualcuno che è già apparso in uno dei miei ep e che porta gli occhiali (non posso dire di più o il notaio si incazza), dell’altro vi dico che so già a chi chiedere ma non se se accetterà. Sicuramente finito questo buon 2016 mi riposerò per un bel po’, e per allora vorrei dedicarmi soprattutto a leggere e a scrivere narrativa, visto che ho smesso di farlo quasi 10 anni fa e sento di volerci tornare.
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