Luca Barachetti (ex Bancale) e Enrico Ruggeri (ex Hogwash) insieme al regista Luca Ferri hanno dato vita a “White Out”, singolo che ci è capitato davanti per caso, ninna nanna in loop, dilatata e contorta, che ci ha rapito con il suo ritmo frenetico. Il video mostra spazi aperti contemporaneamente immobili e pulsanti di vita, è stato girato in Marocco, nel paese rurale e desertico di Ait Zneb, e vede come protagonista, Boujou Ider, il suo asino e la sua gallina.
In questi giorni esce anche il disco “White out” che abbiamo ascoltato in anteprima. Un concept album incentrato sul male di testa come epifania del declino etico, culturale e soprattutto esistenziale dell’Occidente. Una fotografia dell’apocalisse a bassa intensità ma ad altissima disperazione dell’uomo nella tarda modernità. Un susseguirsi di brani imprevisti (ovvero non pianificati), i cui testi sono scritti come poesia da Barachetti mentre la musica ha tutte le sfumature delle macchine analogiche e di nuovi strumenti autocostruiti da Ruggeri.
E’ un album frutto di tre anni di lavoro, basato sull’incontro scontro di due visioni espressive, che portano in dote voce e suono, parola e ritmo, corpo e trama.
Barachetti / Ruggeri non è un gruppo musicale.
Barachetti / Ruggeri è un duo.
Anzi un due.
Uno più Uno.
Un incontro, uno scontro.
Fra voce e suono.
Fra parola e ritmo.
Fra corpo e trama.
In brani imprevisti.
Dodici brani che hanno lo scopo di farci rialzare la testa, divisi fra:
otto tracce sul e nel male di testa (come rappresentazioni e disvelamenti: “Dolore bianco”, “Corpo Occidente”, “Pulsa”, “Macula”, “White Out”, “Mare morto”, “Panda psichico”, “Uomo occipitale”)
quattro tracce analgesiche (come tentativi di ribellione salvifica: “Uomo scritturato”, “San Sebastiano”, “Cretto del vero”, “Fiume verticale”).