Il 5 Aprile Facebook acquista Instagram per non essere minacciato dal social network in ascesa dedicato alla condivisione delle immagini. Secondo Zuckerberg, infatti, la condivisione delle foto è uno dei motivi principali per cui la gente usa Facebook. Niente di più vero in un’ epoca iconocentrica dove la comunicazione è basata sul visuale; come spiega Gianni Canova (critico cinematografico e fondatore del mensile Duellanti): “Un uomo medio del Medioevo aveva a che fare, nell’ arco di una vita, con circa quaranta immagini artificiali. Ora sono seicentomila al giorno. La nostra cultura è, ormai, iconocentrica. È il declino della parola orale e scritta”.
Ma ci sono immagini in grado di dire ciò che le parole non possono esprimere. Sono le fotografie del rock and roll, che qui vi proponiamo.
L’occhio del fotografo ferma il tempo in un istante che è tanto prezioso quanto più riesce ad intrappolare l’anima dell’artista.
Il rock and roll sarebbe stato lo stesso senza le sue icone?
Il volto impudente di Elvis Presley, i pantaloni di pelle di Jim Morrison, lo sguardo insicuro di Janis Joplin.
Silenziosa, una fotografia, a volte sa suonare per noi.
On April 5 Facebook buys Instagram in order to control the social networks’ photo sharing. In fact, Zuckerberg knows that the main use of Facebook is photo sharing.
Now our society is image-based and the verbal communication is less and less important than the visual one; a famous italian movie critic Gianni Canova says: “ In the middle ages the average of images that a man could see were about fourty. Now about six hundred thousand. At this point, our culture is imaged-based. It is the decline of oral and written words.”
There are images that can speak more than words. So now we want to show you some rock and roll photos. The greatest photographers can stop the time and catch the soul of the artist. Rock and roll could be the same without its icons?
The sassy face of Elvis Presley, the leather pants of Jim Morrison, the shy look of Janis Joplin.
The silence of a photo, sometimes, plays for us.
Jimmy Page dei Led Zeppelin, foto di Terry O’Neil, 1977
Patti Smith, foto di Bill King, 1975
Pete Doherty, foto di Alessio Pizzicannella, 2006
Madonna, foto di Herb Ritts, 1987
Michael Stipe dei R.E.M., foto di Guido Harari, 1991
Eddie Van Halen, foto di Guido Harari, 1982
Bob Dylan, foto di Elliott Landy, 1968
Eminem, Universal Studios, 2002
Dan Aykroyd e John Belushi, i Blues Brothers, foto di Annie Leibovitz, 1979
Amy Winehouse, foto di Marcello Bonfanti, 2008
Jim Morrison dei Doors, Keystone Pictures USA, 1965
Liam e Noel Gallagher degli Oasis, foto di Pebbles Clinton, 2000
Björk, foto di Kevin Cummins, 1990
Marilyn Manson, foto di Michael Springer, 2000
Joe Cocker, Vienna Report, 1984
Kurt Cobain dei Nirvana, foto di Julian Broad, 1991
Jerry Garcia dei Grateful Dead, foto di Baron Wolman, 1969
David Bowie, foto di Anton Corbijn, 1980
Elvis Presley, M.G.M., 1957
Janis Joplin, foto di Bob Seidemann, 1967
Courtney Love, foto di Wendy Hu, 2010
Sid Vicious, foto di Bob Gruen, 1977
John Lennon e Yoko Ono, foto di Annie Leibovitz, 1981
Iggy Pop, foto di Guido Harari, 1979
Jene Simmons dei KISS, foto di Barry Schultz, 1975
I Jackson Five, foto di Lawrence Schiller, fine anni ’60
Dizzy Gillespie, foto di Herb Ritts, 1989
woooow!!! adoro…
quella di corbijn a bowie è <3
Molto interessante la citazione di Canova! In effetti dà molto da riflettere!