Articolo di: Gios
Il Cap 10100 si trova all’interno del comprensorio del circolo canottieri di Torino, è un’imponente struttura che si affaccia sul Po’, che avrete sicurmente intravisto nel 2006 durante la XX edizione dei giochi olimpici invernali allora sede di Team USA. Salendo le scale che portano alla sala concerto mi ripasso mentalmente le informazioni a mia disposizione. Wallis Bird, irlandese che si divide fra Londra, Dublino e Mannheim, mancina che si è dovuta abituare a suonare una chitarra destrorsa capovolta a causa di un incidente. Una che si arrangia senza piangersi addosso insomma, tenete a mente questo dettaglio. Dopo aver ascoltato Didie Caria in apertura, ed un paio di pezzi solisti dei componenti della band di Wallis, arriva sul palco lei; “Whit a glass of limoncello and one of local wine” con un sorriso furbetto che è tutto un programma.
Sul palco l’assortimento di strumenti è insolito, non c’è una vera e propria batteria, così come non c’è un basso, ci sono però un violino, un sax, una tromba, un paio di timpani, ed un ride oltre alle immancabili chitarre. Assicuro che non sarà un problema. Il primo pezzo “Love”, estratto dal suo utimo album “Home”, serve come riscaldamento: Wallis ricorda un folletto, non sta mai ferma, ha un’energia incredibile e coinvolgente, anche i cambi di accordatura dello strumento diventano uno show. Infatti chiede al pubblico di intonare una nota in modo da poter accordare la chitarra mentre i presenti cantano. Qualche pezzo dai precedenti dischi come “The circle” e “I can be yourman” per poi intonare uno dei pezzi che preferisco ossia “Change” open track del nuovo album eseguita da Wallie al pianoforte. Sì perché durante il live lei è polifunzionale, oltre al pianoforte e loop station, tramite un pad elettronico azionato col piede si occupa di fornire la grancassa alla maggior parte dei pezzi. L’apice però lo raggiunge quando in un esecuzione particolarmente energica strappa una corda alla chitarra acustica: nessun problema proseguirà a suonare non solo il pezzo, ma metà del live con lo strumento menomato… come detto è una che si arrangia.
Il pubblico ormai è totalmente in balia della sua energia, lei non si risparmia nemmeno un secondo, il suo timbro grattato trasmette una grinta fuori dal comune, e lei controlla la sua voce in modo eccellente, siamo di fronte ad un’artista musicale a tutto tondo, una merce sempre più rara ormai, trova addirittura il tempo per un gran bel duetto con Didie Caria eseguendo “Seasons”. Spesso nei live si nota una grande differenza rispetto al disco, questa differenza in questo caso però è piacevole, i pezzi sono stati resi più vivaci e ritmati rispetto al registrato, il che dal vivo rende l’atmosfera più festosa, quindi piacevole e coinvolgente. Giusto per non farsi mancare nulla, Wallis e la band eseguono un brano a cappella, ad ennesima dimostrazione – se ancora ce ne fosse bisogno – della loro completezza artistica. È dotata di un talento naturale, ma l’esperienza si vede, è addirittura la sesta volta che suona a Torino, la gavetta sarà dura ma è sicuramente la scuola migliore. Insomma grazie, Wallis, hai saputo sorprendermi come da molto non succedeva, e grazie al CAP 10100 per averti ospitata.
Se avete l’opportunità non fatevela sfuggire, non ve ne pentirete.