Di gruppi in Italia che fanno rock ne trovi tanti. Però sono davvero pochi quelli che lo fanno bene, facendoti venire subito voglia di scatenarti, senza cantanti dalle voci oscene, senza batteristi non a tempo, con testi non imbarazzanti e il tutto intriso da una sana dose di divertimento e un po’ di vaffanculo. Ecco che gli Endrigo di Brescia ci sono subito piaciuti: Gabriele Tura (Voce, chitarra), Matteo Tura (Voce, basso), Simone Arrighi (chitarra), Ludovico Gandellini (batteria).
“Giovani leoni” che uscirà il 6 aprile è rock puro all’italiana, con chitarre sferzanti e ritornelli facili da cantare e da pogare sotto palco. È a suo modo un concept album, che ci trasporta nei meandri dell’adolescenza, alla ricerca di tutti quegli episodi che ci hanno resi quello che siamo. Ascoltate ad esempio “Fumo Pacco”, la storia di alcuni ragazzi che a 15 anni si ritrovano a fare le prove con la band “in quella cantina buia dove noi respiravamo piano” il fumo dei ragazzi più grandi o “La Migliore Band Death Metal Mai Esistita in Tutta Brescia” in cui un gruppo cerca di sfondare nella musica a partire dalla scelta di un nome che rimanga impresso, come Le Suore Mannare dell’Illinois, poi c’è “Il Ragazzino feat. Giorgieness” che ha un bellissimo gioco di sovrapposizioni di voci tra la cantante di Morbegno e Gabriele e i brani più particolari che sono senza dubbio “Benissimo, Grazie” e “Questa è la Casa”. Il nostro consiglio per inquadrare subito l’album è di ascoltare “Lettera” che arriva bella dritta allo stomaco. Dalla copertina di “Giovani leoni” ci osserva un Simone Arrighi bambino, dietro gli occhiali spessi e con le guance paffute, che nella sua semplicità è di grande impatto. Gli Endrigo sono potenti e diretti, ma lo fanno con la giusta dose di ironia affrontando un malessere generazionale in stage diving. Andateli ad ascoltare!
Sabato 7 aprile alla Santeria Paladini di Milano il Release Party.