E’ uscito “Animali”, singolo d’esordio della carriera solista di MILLE, che con la sua band Moseek aveva calcato i palchi di X Factor e Sziget. Ma quando le chiediamo qual è stato il live più emozionante della sua carriera non ha esitazioni “Se devo fare riferimento all’emozione che ti riempie anche un po’ gli occhi di lacrime, ti dico il concerto che ho organizzato a casa mia a Roma, prima di trasferirmi a Milano. Ho invitato un po’ di fan che mi seguono su Instagram e tutti i miei amici per salutarli prima del grande salto. Era la prima volta che cantavo tutte le canzoni in italiano che ho scritto, la prima volta che mi sono sentita veramente Mille davanti a qualcuno, è stato pazzesco”
Hai un episodio della tua carriera musicale che ti ha segnato particolarmente?
Il 28 febbraio 2008 ho conosciuto Davide, il batterista dei Moseek, oggi anche autore di canzoni. Quel giorno dovevo incontrarlo perché cercavo un batterista col quale suonare le mie canzoni e facevamo così la prima prova. Sapevo che se quell’incontro non fosse andato a buon fine, ero pronta a partire per l’Inghilterra e a lasciare, per un po’, la musica. Quella sera lì ha segnato la mia vita, musicale e non, profondamente.
Hai sempre avuto un bel temperamento, come racconta la tua biografia da piccola eri la garibaldina di casa. Quanto serve essere testardi per andare avanti nel mondo della musica?
Il mondo ci mette a disposizione infinite possibilità e con la volontà si può costruire qualsiasi cosa. Non vale solo per la musica. Mi piace pensare di essere la protagonista della mia vita e soprattutto che ciò che di positivo e negativo mi accade, dipende da me.
E da donna cosa ne pensi?
Sono cresciuta con donne e uomini più grandi di me che mi raccontavano che anche se ero piccolina era già il momento di pensare al principe azzurro e di immaginare per il mio futuro un uomo che mi desse la possibilità di avere una vita dignitosa. Probabilmente non sarò la sola ad avere ricordi del genere, e non sarò stata la sola che già a quell’età non voleva prendere in considerazione quei suggerimenti. Siamo cresciuti con il sessismo sotto il naso, alle volte, anche senza accorgercene. Senz’altro la riflessione è necessaria per modificare molte delle attitudini e delle abitudini della nostra società. Sono fiduciosa.
E’ uscito il tuo singolo da solista “Animali”, in cui racconti il guardare la città da una finestra. Fatalità hai scritto questa canzone prima dell’attuale emergenza sanitaria?
Ho scritto Animali di getto, diverso tempo fa, quasi come fosse un flusso di coscienza, in cui vivo la ragione e l’istinto in un’altalena di emozioni. Sono il filo rosso di tutta la canzone ambientata in una sorta di quarantena autoindotta, fatalità della sorte, in cui i giorni sono tutti uguali e il mondo lo guardo solo dalla finestra.
Cosa rappresenta per te la routine degli animali che sono “abituali”?
La comfort zone, il percorso tracciato, il corrimano delle scale, l’allontanarsi dagli errori. Il rischio è quello di non vivere in prima persona la propria vita.
Di routine parliamo molto in questi giorni. Come si svolge la tua giornata in questo periodo?
Sono in quarantena nella bella Milano, e in questo momento scrivo al computer sulla mia scrivania davanti alla finestra della camera che affaccia sul cortiletto interno del mio palazzo. Uno scorcio pasoliniano, che mi ricorda quanto sono fortunata, perché in salute e al sicuro tra queste quattro mura, a raccontare delle mie canzoni.
Questo brano è anche una canzone d’amore, da cosa nasce?
E’ una canzone d’amore, e una volta ho riscritto in bella copia il testo e l’ho consegnato a quell’amore bellissimo. La mia dolce metà è al corrente dei fatti.
Quali sono i tuoi prossimi progetti nella musica?
Siamo al singolo d’esordio, la macchina è partita.
Il fatto che il live si sia obbligatoriamente dovuto fermare come ti fa sentire?
Le crisi sono fatte per dare slancio a nuove idee. Ma sinceramente, sul palco sarei salita molto carica anche senza il coronavirus.
Speriamo di vederti preso live allora! Intanto una curiosità sul tuo look che ci piace molto…Ti va di consigliarci: il tuo parrucchiere, il tuo negozio di vestiti preferito, la tua marca di mascara.
Sono felice vi piaccia. Il mio parrucchiere è la mia dolce metà per necessità. Notare bene, lui non ha confidenza con le chiome perché è calvo, ed è quindi stata una sorpresa maneggiare, con cura, dei capelli senza farli cadere, come è successo a lui. Prima di lui, mia mamma, ex parrucchiera, che mi taglia la frangia da quando sono piccola. Adoro i mercatini vintage, qui a Milano, così come a Roma , ce ne sono molti. In zona Buenos Aires ci sono (c’erano, ma ritorneranno!) molte chicche il martedì e il sabato. Utilizzo volentieri il mascara della dolcissima Clio Make Up.