Stiamo entrando in sala per 20.000 days on earth, il film di Nick Cave, pronte a fondere i suoi 57 anni sulla terra con i nostri circa 9060 giorni.
Il film scritto e diretto da Iain Forsyth e Jane Pollard vede ovviamente la collaborazione dello stesso Nick Cave e racconta una giornata tipo del musicista australiano in una sorta di docu film. Nel film c’è anche Warren Ellis, ovviamente quello dei Bad Seeds, che a Milano all’Alcatraz aveva saltato come un pazzo sul palco con il violino in mano. Gran concerto quello, Nick Cave and the Bad Seeds, uno dei più autentici, emozionanti, professionali, sinceri che abbiamo mai visto.(L’ARTICOLO)
“This day is both more real and less real, more true and less true, more interesting and less interesting than my actual day, depending on how you look at it” dice Nick Cave.
L’artista ha deciso, quantomeno di tentare, di mostrare la propria verità e l’emozione che lo anima. All’inizio questo film doveva essere solo un video promozionale legato al lavoro musicale di Cave ma poi il progetto si è ingrandito fino diventare una celebrazione del potere trasfigurativo della creatività.
Il film ha vinto al Sundance Film Festival il premio World Cinema Documentary per la regia.