Ieri sera.Ci avviciniamo al palco con la birra ancora in mano sperando che i Kaiser Chief non comincino proprio con Ruby o non potremmo garantire di non rovesciare il bicchiere addosso al malcapitato vicino. Speranze esaudite, aprono con The Factory Gatesdal nuovo album ma già alla seconda canzone attaccano Everyday I Love You Less and Less. E da lì è un susseguirsi di quei successi che ci avevano sconvolto le viscere quando avevamo quindici anni, ai tempi di MySpace. Na Na Na Na Naa, Modern Way, I Predict a Riot tutti direttamente da Employment del 2005. Quell’album Ricky Wilson e compagni se lo sentono cucito addosso tanto da essere più interessati a ballarlo o a sentirlo vibrare dalle gole dei fan piuttosto che a eseguirlo sul palco. Avanti con i grandi singoli di Yours Truly, Angry Mobdel 2007 Ruby e The Angry Mob. In tutto forse cinque canzoni del nuovo album, in più di un’ora di concerto. C’è da chiedersi se non siano diventati una grande cover band, di se stessi.
Ben altra cosa questa sera qui a Milano.
Il synth-pop dei Future Islands al Tunnel. Romanticismo ma senza malinconia, elettronica e rock che si incontrano in un’identità sonora che ha forza lirica, ritmica di bassi e una voce sensuale unita ad una manciata di sana follia. Una band da non perdere live con il nuovo album Singles.
In Fondo tutti speriamo in un Samuel pazzerello come all’ultimo David Letterman Show.
E poi c’è Morrissey al Teatro Linear4Ciak. Ah, Morrissey, l’ambiguo (ex) frontman degli Smiths, quello che cantava Meat Is Murder ma poi veniva accusato di razzismo e nella copertina dell’album solista You Are the Quarryvestiva i panni di un criminale inglese. Morrissey malinconico, sessualmente confuso, si dichiara misantropo e sale sui palchi nonostante il cancro. Siateci, anche se siete tra quelli che tenevano per Johnny Marr.