Ci sono città d’ Inghilterra che hanno riscritto la storia della musica graffiando i muri delle strade con note stridenti e storie di giovani autoctoni destinati a volare sul mondo.
Siamo state a Manchester e Liverpool per respirare l’atmosfera di un tempo che, in fondo, sembra essersi fermato.
Manchester, tra grattacieli e palazzoni, solo il centro è, forse, carino. Ricordate il Manchester Sound: Stone Roses, Happy Mondays, Ispiral Carpets, The Charlatans, Primal Scream e il leggendario club Hacienda? Camminando abbiamo ripercorso anni di storia, dai Joy Division fino agli Oasis.
Poi è la volta di Liverpoolcon l’immenso museo dedicato ai Beatles. 32 postazioni: si passa dalla riproduzione dell’ufficio del Mersey Beat, primo giornale che si occupò di loro, fino alla stanza bianca dove John Lennon e Yoko Ono hanno suonato e cantato “Imagine” dal loro pianoforte. Un giro nel Cavern Quarter: vicoli e stradine pieni di pub e locali che hanno letteralmente fatto la musica.
E, naturalmente, il Cavern Club. Nello storico locale, costruito nel 1957, sono nati musicalmente i Beatles. Si scendono quattro rampe di scale e ci si trova sotterrati tra i mattoni rossi. Sui muri, le foto degli artisti passati di qua e di cui ancora si respira l’odore.