Don’t be like the conservative mom of the 60s, appreciate all evolution of music!
Immaginate John Densmore che, con un ghigno, osserva un ragazzo dai capelli rasati da un lato e lunghi dall’altro e dice: “And I play my drum while he’s doing his robot thing”. L’affermazione riguarda la recente collaborazione delle icone del rock psichedelico anni ’70, i The Doors, con il beatmaker Skrillex nella canzone Breakin’ a sweat. E’ una frase tagliente, manifesto di una canzone dubstep che in poche settimane ha superato due milioni di visualizzazioni su YouTube.
Breakin’ a sweat esordisce con l’inconfondibile suono di Ray Manzarek, un Vox Continental del ’62. Le modulazioni elettroniche irrompono, il ritmo cresce lento ma inesorabile, si espande e come un’onda ci travolge. L’organo di Ray Manzarek, la chitarra di Robby Krieger, le percussioni di John Densmore s’inchinano al dubstep! Poi l’onda si ritira, calma piatta. Ci siamo:
Skrillex: I’m breaking a sweat
Ray and Robby: It’s alright!
S: I’m breaking a sweat
R: I’m sayin’ it’s alright!
S: I’m breaking a sweat
R: It’s alright!
R: I’m breaking a sweat
R: Come on baby light my fire!
Skrillex and The Doors presentano Breakin’ a sweat.
Il nuovo singolo -il primo singolo del ventunesimo secolo per i The Doors!- nasce dalla collaborazione di un genio del dubstep di ventitré anni con la band cult del rock psichedelico la cui età media supera i sessant’anni.
La canzone acquista senso nel contesto del documentario RE:GENERATION diretto da Amir Bac-Lev uscito a febbraio 2012. Rigenerazione, rinascita: questi i temi alla base del lungometraggio che vede come protagoniste cinque coppie di artisti: Crystal Method con Martha Reeves, Mark Ronson con Erykah Badu, Pretty Lights e LeAnn Rimes, DJ Premier con il Berklee College of Music Orchestra e naturalmente Skrillex con i The Doors. Cinque djs che riscriveranno la storia della musica cimentandosi nei cinque principali generi musicali, rispettivamente: blues, jazz, country, classic e rock’n’roll.
RE:GENERATION è ambizioso nel suo voler prendere l’uomo e la tecnologia e tirar fuori il meglio dai due grazie all’espressione artistica.
Ma il discorso sul documentario sembra passare in secondo piano tra gli appassionati di musica, per lasciare più spazio a considerazioni riguardanti i The Doors, storica band degli anni ’60 il cui frontman Jim Morrison morì nel 1971 a soli 27 anni.
Cosa dire di questi colossi che dopo anni si reinventano, si ri-generano, stupendo tutti i fans? Tra polemiche e ovazioni Ray Manzarek tiene la testa alta: “That would be a lot of fun. That’s the new realm of music, electronics. Electronics can go anywhere, so that’s what I’m looking forward to in the future.” e John Densmore commenta: “We’re breaking on through every generation”.
Torna alla mente “The end”, quella canzone immorale in cui Morrison cantava di uccidere il padre e fottere la madre: proprio i Doors, ora, sembrano soffrire del complesso di Edipo: prima di porre la parola “The end” al loro pellegrinaggio sulla terra, hanno forse bisogno di compiere questi gesti estremi contro le proprie origini: prendere la loro storia musicale, allontanarvisi e profanarla.
O forse, come afferma John, la musica dei vecchi The Doors ha in comune con i suoni di Skrillex più di quanto appaia a un primo ascolto: “It’s sort of the tribal experience of a giant group of people resonating to the same heartbeat”.
L’approccio alla musica di un dj può incontrare quello di una band rock and roll, o stiamo assistendo ad uno scontro?
L’interrogativo rimane aperto a risposte soggettive.
Possiamo solo considerare che sebbene la musica vada sempre più verso l’elettronica e l’informatica, non potrà mai fare a meno dell’istinto creativo umano.
Imagine John Densmore while looking at punk-nerd guy: “And I play my drum while he’s doing his robot thing”.
We’re talking about the new collaboration between The Doors and Skrillex, a psychedelic rock band and a beatmaker.
The name of the new song is Breakin’ a sweat, that has reached two millions of click on YouTube.
Is the first The Doors’ single of the 21th century!
The song is a project that comes out from a documentary called RE:GENERATION directed by Amir Bac-lev (February 2012).
Regeneration, rebirth: those are the two topics at the bottom of the film; it unites artists with an unexpected producers: Crystal Method with Martha Reeves, Mark Ronson with Erykah Badu, Pretty Lights and LeAnn Rimes, DJ Premier with the Berklee College of Music Orchestra and, at the end, Skrillex with The Doors.
So, the question is: is it possible to join these differents kinds of music? Or someone has to take second place?
Ray manzarek says: “That would be a lot of fun. That’s the new realm of music, electronics. Electronics can go anywhere, so that’s what I’m looking forward to in the future.” and John Densmore comments: “We’re breaking on through every generation”.
The answer is open to free interpretations.
In spite of the evolution of the music to electronic system, we could say that the human artistic component is essential.
wowww fantastico il vostro blog vi seguo :):) baciii
Bomba!
Hello, thank you for your comment. I am charmed with your blog since I am a fanatic of the rock. My favorite group is: AEROSMITH I follow You, certainly! Kisses from Barcelona!
Thank you so much for stopping by my blog! Happy to follow you! 🙂
Ottimo articolo! Brave ragazze! 😀
Siete state molto oggettive, come è giusto fare trattando un genere come questo. La Dubstep (o come alcuni preferiscono definire la musica di Skrillex brostep) è particolare. C'è a chi piace, a chi non piace e chi proprio non la capisce.
Io personalmente ne vado matto XD
Continuate cosi!! 😀
Valerio
Bel post! complimenti!!
Grazie Federica, asepttiamo i tuoi commenti!
Hi! Thank u! We are waiting for your review…
What song of aerosmith?
…Articolo interessante anche per me che sono un neofita del settore..brave ragazze…un abbraccio…