E’ una bella storia quella di Simone Bettin e Davide Barbafiera che si conoscono a Pisa e suonano assieme unendo chitarra acustica, basso e percussioni elettroniche. Quando Simone si trasferisce a Berlino, il loro duo Campos diventa da un lato un progetto a distanza, ma dall’altro si arricchisce di un nuovo membro, Dhari Vij, che dà nuova linfa vitale. La bassista australiana, con un passato da contrabbassista classica, con il suo stile lineare arricchisce le sonorità della band. Le prime canzoni prendono forma e vengono suonate del vivo nei club e bar della capitale tedesca. “Viva” è l’album d’esordio dei Campos, registrato naturalmente tra Pisa e Berlino (con il producer Jan Drive), spesso a distanza. E’ uscito il 3 marzo per Aloch Dischi. “Viva” è un disco che ha tutto il sapore delle produzione estere, ben calibrato, tra ritmi incostanti e loop ad accompagnare il filo tessuto dalla chitarra acustica. La voce di Simone è intensa e suadente, tutto il disco è in inglese. Si comincia con il suono della chitarra, prevalente in “Am I a Man” e “Freedom to Sink”, si gioca di più con synth e ritmo in “Far Away” e “Storm” dove il basso è magnifico, si passa da brani che strizzano l’occhio al blues come “Cargo Cult” a quelli più pop come “Space” che potrebbero tranquillamente passare in radio. Ogni traccia sembra avere un propria personalità, nonostante le linee guida restino prevalentemente immutate tra arpeggi di chitarra e basso morbido, donando al disco l’impronta fluida dello scorrere di un fiume, capace di diventare gelido o accogliente a seconda dell’ambiente che lo circonda.