Dylan Baldi non era fatto per stare sui banchi di scuola e avere una band sembrava la migliore alternativa allo studio. Intanto per non impazzire senza far niente, era necessario immergersi nella musica: nella sua stanza da letto prendeva in mano penna e chitarra…in fondo al bar non ci poteva andare perché non aveva ancora compiuto 21 anni. Nel 2010 pubblicava il suo primo EP “Turning On” con la Carpark e da lì in poi prende forma una band, i Cloud Nothings.
Il disco “Attack on Memory” del 2012 è quello che consegna alla storia il gruppo di Cleveland aprendosi con l’intensa “No future/No past”. Nel 2015 i Cloud Nothings realizzano “No Life For Me” assieme ai Wavves, fissando i nuovi standard di riferimento del rock alternativo mondiale.
Domani uscirà il loro sesto album “Last Building Burning” che abbiamo ascoltato in anteprima. Un disco che dura circa mezz’ora, fatto di chitarre sferzanti e melodie pop punk per la maggior parte. Da quando si apre con “On An Edge” mette subito in chiaro il sound fragoroso con una raffica di picchi di intensità, ma riserva anche qualche sorpresa con brani più cupi come “Dissolution” che dura 11 minuti. Dice Baldi «Definirei il disco in questi termini: sette detonazioni brevi e una lunga di intenso e controllato caos» Un album feroce, messo a punto da una band che decide di rimanere fedele ai propri suoni e di fare un disco rock con sperimentazioni noise, magari fuori dal tempo, ma molto ben riuscito.
Tracklist:
Leave Him Now
In Shame
Offer An End
The Echo Of The World
Dissolution
So Right So Clean
Another Way Of Life