Dade City è la città della Florida dove si trova il castello del film “Edward mani di forbice” di Tim Burton, un luogo in bilico tra disumanità e fascino. Il trio bolognese Dade City Days non a caso sceglierà questo nome per marchiare un progetto musicale ambiguo e intrigante che dal 5 febbraio sarà finalmente su disco per l’etichetta svizzera Swiss Dark Nights. Abbiamo ascoltato in anteprima questo loro album d’esordio “VHS”, conquistate fin dalla prima traccia.
Già dal titolo si intuisce la propensione per un’estetica musicale firmata anni ’80. Infatti, le dieci tracce che compongono l’album si posizionano in un certo filone new-wave dark che ricorda molto i The Jesus & Mary Chain, ma quel che sorprende è il cantato in italiano. Già dal primo singolo estratto (con video) “Polaroid” la voce prolungata e deformata di Andy Harsh delinea un paesaggio onirico che alterna ritmi al rallentatore a intense chitarre distorte. La prima traccia dell’album, “Jukai”, sembra raccontata in una lingua arcaica con una voce che si fa strumento musicale. Aumenta il ritmo in “Preghiere & Decibel” e nella cavalcata esplosiva di “Benzedrina”, in loop i synth di “Slow Motion”, uno dei pezzi più belli dell’album insieme a “Dade City Days”.
I DADE CITY DAYS sono Andy Harsh (voce, chitarra, synth), Gea Birkin (bass, voce) e Michele Testi (sezione ritmica).
Queste le date dei prossimi concerti: