Gli Elektro Guzzi sono un trio viennese capace di suonare dal vivo una miscela elplosiva di ricami minimalisti e decomposizioni armoniche con tre strumenti canonici: batteria, chitarra e basso. Techno suonata dal vivo, necessariamente sperimentale, che ha lasciato a bocca aperta chi li ha visti in tour in Italia in questi giorni. Una band unica che esce dalla prevedibilità della techno, pur rimanendo tale, e sforna beat ipnotici e ballabili in un ineguagliabile abbinamento tra suono e performance visiva. Bernhard Breuer (drums), Bernhard Hammer (guitar) e Jakob Schneidewind (bass) non a caso hanno calcato i palchi dei maggiori festival europei, dal Roskilde al Sónar, passando per Mutek, Melt!, Stop Making Sense, C/O Pop, Eurosonic, Extrema, Airwaves, Sziget, conquistando il circuito dei club dal Berghain al Fabric all’Arm 17. È uscito quest’anno il loro disco “Clones”, un concept album che si concentra sul significato e le variazioni del concetto di clonazione, applicabile a molti ambiti diversi e interpretabile in molte maniere differenti: ha risvolti legati alle tecnologie, alla società, alla biologia fino naturalmente alla musica, la loro musica. Varie le influenze: le strutture poliritmiche vegono da Bernhard, mentre i riferimenti al suono africano e caraibico sono merito delle frequentazioni del batterista e le ambientazioni più sperimentali e ambient di Jakob.
L’ultima data del tour qui in Italia sarà sabato 17 dicembre a Perugia.
Alzate il volume.