Articolo di: Gios
Avete delle cuffie o un impianto all’altezza di questo disco? No? Beh non mi stupisce. Future torna in pista con tutta la Trap che serve per instillare in voi un po’ di quella gangsta attitude che vi farà dondolare la testa avanti e indietro durante l’ascolto. Visto la recente esplosione della Trap made in Italy rappresentata da rapper come Ghali, Sferaebbasta e dal collettivo romano Dark Polo Gang, forse faremmo meglio a dare un’ascolto a colui che è senza dubbio uno degli alfieri della Trap al di là dell’Oceano.
La carriera di Future non è sempre stata lustrini e Dom Perignon, sono state diverse le stroncature di critica ed addetti ai lavori, lo stesso pubblico ha faticato ad assimilare la sua musica, cosa che sembra caratterizzare tutta la corrente Trap ad ogni latitudine. L’ambiente hip hop invece ha sempre supportato il suo operato Kanye West, Snoop Dogg, Drake, Lil Wayne hanno cooperato con il nativo di Atlanta; ma anche artisti come Pharrel, T.I. o R. Kelly tanto per citarne alcuni. Soprattutto con Drake, uno degli ultimi re Mida dell’hip hop, Future ha riscosso parecchio successo, il mixtape “What a Time to Be Alive” pubblicato a Settembre 2015 ha debuttato in testa alla Billboard 200.
Insomma mica pizza e fichi.
“Draco” è il singolo di lancio di “FUTURE” omonimo album uscito il 21 febbraio, un pezzo autoreferenziale dove il buon Nayvadius celebra la sua superiorità e ci ricorda più volte come in questo “gioco del rap” vince chi in fondo crede di più in se stesso. Certo, la trap non spicca per contenuti filosofici o metafore elaborate, ma in pista questo disco potrà farsi rispettare alla grande. È orecchiabile e questo tipo di bassi danno assuefazione, ed inoltre lo status ormai acquisito sul suolo statunitense non solo nell’ambiente musicale (è un grande amico della superstar NBA Lebron James n.d.r.) saranno più che sufficienti a fare di questo disco un successo commerciale. Allora avete cambiato le cuffie?