Anticipato dai singoli “Sorry”, “Presto” e “1400”, è uscito oggi il nuovo album di Generic Animal “Presto” per La Tempesta/Universal. Un disco atteso quello di Luca Galizia, classe 1995, che abbiamo ascoltato in anteprima parecchie volte in questi giorni e rientrerà certamente tra i nostri preferiti dell’anno.
12 tracce senza una direzione precisa ma più che mai riconoscibili in uno stile unico, cantautorato che vira verso la trap ipnotica in cui la lingua viene usata in modo creativo, giocando su accenti e assonanze ma soprattutto raccontando belle storie, che non è facile di questi tempi. Luca ha immaginazione e proprietà di linguaggio «La mia musica è una sorta di post-hip hop, frutto di tanti ascolti e di un mix tra generi diversi. L’hip hop mi ha influenzato a livello ritmico, mentre nelle melodie e negli intrecci vocali c’è tutto quello che ho ascoltato dai 12 anni ai 20, soprattutto emo e alternative rock. Penso a band come i Taking Back Sunday, gli American Football o i Say Anything: il loro cantante, Max Bernis, era un po’ pazzo, un trasformista, che partì dal punk rock e ad un certo punto arrivò al teatro».
Generic Animal viene da un anno frenetico, in cui tutto è successo di corsa, forse troppo Presto, appunto: un concerto dietro l’altro, collaborazioni compiute o abbandonate strada facendo, relazioni finite, la fretta di crescere e, al tempo stesso, il desiderio di tornare alle superiori, il bisogno di essere importanti per tutti, dimenticandosi di esserlo già per le persone al proprio fianco.
L’album “Presto” sembra voler mettere a fuoco tutto questo «ci riderò su a fine anno» dice in “Promoter”, «Chi me lo fa fare di scrollarmi di dosso, Il sonno con una doccia fredda, E poi affogare un biscotto nel latte, E mangiarlo prima che si spezza» nella title track. Narra storie d’infanzia, reali o verosimili, come «nel Paese accanto al mio suonarono i Nirvana» e «Balla balla ballerino ballavamo in soggiorno quando avevo 4 anni» in “Volvo”.
Spiccano i featuring di Franco126, Massimo Pericolo, Nicolaj Serjotti. “Non solo convenzionali “featuring” ma voci che avevano qualcosa da dire per chiudere e arricchire le mie storie”. E le incursioni di alcuni amici che partecipano a questo lavoro come Joan Thiele e Jacopo Lietti.
Definire Generic Animal non è cosa facile. Non è dunque casuale il nome che evoca una creaturina senza sesso né specie, nata da un disegno di quando si chiamava ancora Luca Galizia, studente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, con un fervido immaginario, una spiccata sensibilità verso la dimensione visiva e la passione sfrenata nel disegnare una infinità di creaturine, sorta di bestiario medievale proiettato nel futuro. Paradossalmente, l’identità fuggevole dell’artista trova il suo esatto contrario nelle immagini nitide che con pochissime parole riesce a definire nei suoi testi. Immagini precise perché i temi universali che affronta sono tradotti in assoluta esperienza personale.
Il 26 febbraio partirà da Milano in tour per i club delle principali città italiane!
Tracklist
1. COMOBYNIGHT
2. 1400
3. SORRY
4. SCHERZO FEAT. MASSIMO PERICOLO
5. PROMOTER
6. NIRVANA
7. ALVEARI FEAT. NICOLAJ SERJOTTI
8. VOLVO
9. 700
10. PRESTO FEAT. FRANCO 126
11. ADELIO
12. SCARPE #2h