Questa mattina ci svegliamo ancora con il mal di testa per il vino bevuto ieri al party di presentazione della nuova collezione di Kanye West. Il “futuro Presidente degli Stati Uniti d’America” ha pensato bene di basare il lancio di Yeezy Season 1 su un manipolo di modelli immobili come soldati. Dopo aver fatto la spola tra studenti della Marangoni e improbabili eco pellicce, ci riprendiamo ascoltando una band che ha il nome latino del luppolo, gli Humulus.
La band lombarda ha appena pubblicato in digitale il nuovo EP “Electric Walrus” composto da “Red Star, Winter Orbit”, “Maud and The Black Moon” e “Glider” che procedono con cadenza ipnotica per più di 20 minuti. Tre tracce dalla sessione ritmica quadrata, la prima solo strumentale, con riff immediati e una commistione di elementi e influenze fluida. Un EP che battezza la nuova formazione con il cantante e chitarrista Andrea Van Cleef , ma che non basta a far emergere l’indiscusso potenziale di una band stoner, una delle poche davvero capaci in Italia, ma una delle tante nel panorama musicale. Un EP che vuole anche mantenere una connessione con il passato della band – che si è esibita al Keep it Low festival a Munich, all’Home Festival di Treviso, all’Honky Tonky e ha aperto ai Corrosion of Conformity – come dimostra la cover sempre di Lorenzo Lupi. Se l’album precedente mostrava infatti un elefante pronto a degustarsi una birra, presumibilmente una Humulus Black Stoner IPA scura dal sapore intenso che bene si accompagna alle sonorità stoner – questa volta siede al suo posto un tricheco. Salute.