I 15 MIGLIORI DISCHI DEL 2015

Ogni volta che scopriamo una nuova band, ci chiediamo in realtà cos’altro ci stiamo perdendo. Ecco perché una classifica non è altro che una finestrella che conferma la nostra limitata e finita visuale, anche se non si finirebbe mai di ascoltare nuova musica. Qui di seguito trovate i 15 migliori album usciti quest’anno secondo noi, che arrivano da Canada, Islanda, Stati Uniti e Inghilterra. Ma il nostro pensiero va anche a quella band di Perth che magari ci è sfuggita.

Se invece è sfuggita a voi la nostra classifica dei 10 migliori album italiani del 2015 cliccate qui.

“Viet Cong” l’album omonimo dei Viet Cong ti sbatte su un ring, ti circonda con un muro del suono granitico e ti fa sputare sangue mentre Matt Flegel canta la tua sottovalutata alienazione. What is the difference between love and hate? Imprescindibile.

2“In Colour”: tutta la British club culture racchiusa nel nuovo album di James XX, speriamo non ve lo siate perso al Club to Club di Torino.

3 “Panda Bear Meets the Grim Reaper”, ovvero Panda Bear incontra la Morte, mentre il cielo si copre di nuvole nere e un’ombra si muove nel buio. Electro-pop e neo-psichedelia, rumori d’ambiente e danze pagane.

4 “To Pimp A Butterfly” è l’album con cui il narratore urbano Kendrik Lamar denuncia il Sogno Americano, da ascoltare ma anche da capire \Shit don’t change until you get up and wash your ass nigga\.

5 “Carrie & Lowell”: Sufjan Stevens guarda in faccia la propria vita, Carrie la madre e Loweel il patrigno,  con un disco disarmante che racconta la morte di un genitore e il disperato bisogno di una logica che muova il mondo.

“Sometimes I Sit and Think, and Sometimes I Just Sit”: la cantautrice australiana Courtney Barnett è diretta, divertente, imbranata e indimenticabile, il suo sguardo si posa sulle crepe dei muri, sui papaveri e sulle foche distese nella spiaggia.

7 “Universal Themes”: abbiamo visto Sun Kill Moon in concerto quest’estate al Carroponte, con i suoi affondi rabbiosi e le smorfie contrite di un cantastorie \I felt like Jimmy Page walking the mountains out behind Aleister Crowley’s house\

8 “Multi Love”: ovvero quando Ruban Nielson scopre che il modo migliore per far andare avanti la sua Unknown Mortal Orchestra è guardare indietro; psichedelia indimenticambile da abbinare assolutamente a questo video

9 “Sound And Color“, bianchi e neri, R&B e Soul per gli Alabama Shakes, senza tempo.

10 “I Love You, Honeybear”: sarà che quest’anno avevamo voglia di cantutorato, sarà che Father John Misty è caldo e potente e bellissimo.

11 “Fading Frontier” dal garage rock al funk per i Deerhunter, noi Bradford Cox lo abbiamo visto a novembre al Magnolia, come fai a non volergli bene?

12 “Art Angels” è il nuovo album della seconda donna solista che entra nella nostra classifica, ecco a voi Grimes  

13 “Vulnicura”Björk, monumentale, sincero si infila a forza nella tua gola e giù per la trachea fino a soffocarti.

14 “Sun Coming Down” è uno degli album che Marta ha consumato, il nuovo degli Ought sempre per la  Constellation Records

15 “Key Markets” l’abbiamo ascoltato solo qualche settimana fa ma gli Sleaford mods, duo di Nottingham, fanno un mash up di punk e hip hop che ci mancava in playlist dai tempi dei Rage Against The Machine

 

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