I Sigur ròs e l’Islanda

 

Molte volte non é un bene concentrarsi su biografia e aneddoti di vita di un artista poiché si rischia di perdere di vista quello che é il reale risultato inciso su cd. Molte volte succede che sia la musica stessa ad influenzare i comportamenti di vita della band e non il contrario.
Altre volete invece, come nel caso della band che ci accingiamo a presentarvi, ogni canzone é intrisa di emozioni, luoghi, cibi, eventi climatici vissuti sulla pelle dei componenti.
I Sigur ròs sono quattro ragazzi islandesi in attivitá dal 1994. Hanno all’attivo sei album: Von (1997), Ágætis byrjun (1999), ( ) (2002), Takk… (2005), Með Suð Í Eyrum Við Spilum Endalaust (2008), Valtari (2012). Se non vi siete ancora approcciati a questo gruppo, sappiate che avrete bisogno di molto silenzio, di una stanza solitaria o di una prateria sconfinata, per poter ascoltare ogni cd dalla prima all’ultima canzone, per poter intendere quelle parole in islandese o nel linguaggio inventato dai Sigur Ròs pur senza saper parlare la lingua da cui derivano.

L’Islanda non é nè bella nè brutta. Bello e brutto sono categorie che appartengono all’uomo mentre questo Stato non é terreno; ma non é nemmeno divino perché i suoi ghiacciai non conoscono i nostri dei e forse nessun Dio. La genesi nordica del mondo racconta che la vita nasce dall’incontro tra due estremi negativi: la brina gelida del Nord incontra il caldo del Sud; si scioglie e gocciola, dando origine a ciò che vive. Il primo frutto di questa goccia è un gigante, Ymir: da lui, generazione dopo generazione, nascono gli dei, tra i quali Odino, che discendono dunque dal Mostruoso. Poi gli dèi uccidono Ymir e la stirpe dei giganti. Col capo di Ymir viene fatta la terra, col sangue il mare e le acque: con le ossa le montagne, con i denti anteriori e i molari le pietre; col cranio, la volta del cielo: con le sopracciglia, un recinto al centro del mondo, che accoglie la stirpe umana; col cervello le nuvole. Cosí nasce l’Islanda, dove l’intensità della luce e la trasparenza dell’aria inondano di straordinari colori i ghiacciai e i vulcani fianco a fianco in una metamorfosi continua. Il sole di mezzanotte (da maggio ad agosto), con i suoi raggi radenti, modella le forme ed accentua i contrasti e conferisce all’ambiente quell’aura misteriosa percepibile solo ad alte latitudini. Se si esclude la strada circolare n. 1 e qualche altro spezzone d’asfalto, l’appellativo di “strade” poco si addice a quelle piste sterrate spesso costellate di buche. Un senso istintivo pervade cosí la terra e si riversa nelle melodie orchestrali dei Sigur Ròs. Il cantante Jònsi fa scivolare nelle canzoni una sensibilitá tormentata, lui nato nella terra del ghiaccio e del fuoco, nerd e omosessuale, si dice cieco da un’occhio, quegli occhi grandi e arcani su un viso che a noi appare da elfo; ha inventato una lingua che compare in molte canzoni dei Sigur ròs, il vonlenska; usa l’archetto di violoncello sulle corde della chitarra durante i concerti e la sua acuta voce in falsetto sembra una voce bianca o un’espressione femminile.
Non servono altre parole per descrivere la musica dei Sugur ròs che é come la loro terra: né divina né umana, psichedelica e mostruosa, metamorfica.

Le prossime date:
18/02 a Jesolo, Pala Arrex di Jesolo (ex Palazzo del Turismo)
19/02 a Assago, Mediolanum Forum

 

The Sigur ròs are an iceland band. Their music is at once captivating, haunting, and achingly beautiful. In our opinion their sound is very similar to their land.
Iceland has barren land, is ravaged by volcanic explosions and massive glaciers, looks like a moon landscape. Sigur ròs songs are psychedlic and superhuman, to continuing metamorphosis. You must listen their song in completley silence and try to understand their fair lenguage

Comments: 3

  • Blackswan Ottobre 14, 2012

    Gran bel post.I Sigur Ros sono uno dei miei gruppi preferiti e li ho visti nel 2008 all'Arena, sotto la pioggia. Fu un concerto memorabile, con quella Untitled 8 a chiudere un live act tutto palpiti, fascinazione e malinconia.

    Reply
  • Anonimo Ottobre 18, 2012

    Grande, uno degli articolo piú belli!!
    Fede

    Reply
  • Anonimo Ottobre 19, 2012

    Li ho visti questa estate a Villafranca di Verona e in quel concerto hanno confermato le sensazioni che avevo ascoltandoli su cd, sono un gruppo sopra ogni genere che riesce a tradurre in musica le atmosfere del loro paese. In quel concerto un pezzo ghiacciato di Islanda mi è entrato nel cuore accompagnato dalla loro musica.
    Complimenti per l' articolo!

    Sandro

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