Il 15 novembre uscirà “Brilla”, il primo Ep del ligure Andrea Brilla che abbiamo deciso di conoscere meglio dopo aver ascoltato il suo featuring con Verano, per capire come nasce un primo Ep autoprodotto. Queste le tracce dell’album 1_Agapornis; 2_ Hugo Cabret; 3_ Qui con te; 4_Il Surgelatore (feat. Verano); 5_ 25 aprile.
Il primo EP è sempre un passo importante, cosa ti ha portato fino a qui?
La voglia di scrivere, una passione, un’esigenza, che ho da quando avevo 15/16 anni, che nel tempo ha preso forma sempre più, per poi incontrarsi definitivamente con la musica. Questo naturale susseguirsi di musica e parole mi ha portato a voler condividere i miei pensieri con tutti, anche grazie all’aiuto dei sonetti di William Shakespeare.
E’ stato difficile selezionare 5 tue canzoni oppure sei un perfezionista e in realtà non sei nemmeno ancora convinto di queste tracce?
Sicuramente scegliere non è stato facile, perché mi lego facilmente ad ogni mio brano. Devo dire che in questa fase mi ha aiutato molto Giuliano Dottori che, grazie alla sua esperienza, ed essendo più distaccato emotivamente, è riuscito a indirizzarmi verso la scelta di cinque canzoni che mi rappresentano al meglio.
Abbiamo ascoltato l’ep e ci è piaciuto il tuo cantautorato italiano sincero dai rif semplici e dalle melodie etere. A quali grandi cantautori della musica italiana guardi con ammirazione?
Grazie del complimento. Da ragazzino ho sempre ascoltato i cantautori italiani. L’importanza di comprendere le parole è sempre stata un punto fondamentale nei miei ascolti e Lucio Battisti era, per me, chi più di tutti riusciva ad unire emozioni, parole e melodie. Ho passato estati intere ad ascoltare i suoi dischi.
Chi ti piace invece della scena del nuovo pop italiano?
Che la musica facile da ascoltare, e per facile intendo che non te la devi andare a cercare sul web o scovare su riviste dedicate, da un po’ di anni sia sempre la stessa, credo che ormai sia evidente un po’ a tutti. Per quanto mi riguarda, essendo un amante delle emozioni, delle parole che raccontano una storia, che sia anche triste e non parli per forza d’amore, rifugiarmi quasi del tutto nel panorama indipendente è stato per i miei ascolti il Santo Graal. Ultimamente sto ascoltando Cosmo.
Come hai conosciuto Anna (Verano)?
Appena ho finito di scrivere la canzone “Il surgelatore” ho avuto subito l’esigenza di affiancare la mia voce a una voce femminile. Stavamo ultimando le registrazioni dell’Ep a Milano, quando ho fatto presente a Giuliano la mia volontà di fare un featuring. Si sono presentate diverse opportunità di collaborazioni, ma non volevo solo una bella voce femminile, avevo bisogno di qualcosa in più, di sentire nei testi dell’altro artista i “luccichii”, come li chiamo io, che ricerco negli autori che ascolto. L’Ep di Anna era uscito da poco e ascoltandola non ho avuto dubbi che fosse l’artista giusta. Giuliano le ha inviato il brano, che le è piaciuto, ci siamo sentiti, e così è nato il featuring con Verano.
Cosa ti ha affascinato di Hugo Cabret? Anche per te il mondo è una grande macchina?
La Magia. L’ effetto positivo che le arti hanno su di me. Ho letto il libro e già mi aveva conquistato, quando ho visto il film, la morale mi è proprio entrata dentro. Ho scritto la canzone la notte stessa.
Stai seguendo X Factor? E le selezioni dei giovani di Sanremo?
Sinceramente non li seguo. X Factor ho provato a guardarlo, ma resisto poco. Non ho un gran rapporto con la tv, se non per informarmi o guardare un bel film.
Abbiamo chiesto a Brilla quanto sono importanti i vari organi della filiera musicale per un’artista giovane: credo che la cosa più importante per un musicista sia suonare, quindi l’impatto nei live è importantissimo, anche per avere sempre una fonte di sostentamento. Certo tutto il resto che fa da contorno, gioca altresì un ruolo fondamentale, per far crescere e conoscere l’artista in modo che sia richiesto per i concerti.