Stiamo seguendo da qualche mese il progetto Mi Sento Indie che vede la collaborazione di Radio Coop, IRMA Records, MEI e Librerie Coop. Ringraziamo Massimo Benini di IRMA Records per averci dato la possibilità di addentrarci dietro le quinte e di averci parlato dei cambiamenti discografici del mercato italiano e dell’importanza di andare avanti con entusiasmo e nuove idee. Massimo ci spiega perché è importante unirsi con un obbiettivo comune e perché gli indipendenti devono puntare sul web.
Massimo, IRMA Records ha quasi 30 anni, come mai la voglia di collaborare con MEI e Coop?
Un’etichetta come la Irma, che è sul mercato da quasi trent’anni, o si rassegna accontentandosi di quello che ha fatto e chiude i battenti oppure riparte da zero buttando in campo tutta la propria esperienza e il proprio entusiasmo, cercando di riscrivere ancora un altro po’ di storia della musica indipendente italiana. Ed è quello che abbiamo deciso di fare insieme al MEI, a RadioCoop e alle Librerie Coop.
Oggi il condividere con altri i propri Progetti Musicali è secondo noi diventato fondamentale, “Mi Sento Indie” lo abbiamo condiviso con RadioCoop (che è la radio che si può ascoltare in tutti i supermercati e punti vendita Coop d’Italia), e che ci garantisce un ascolto nei punti vendita di tutta Italia, con il MEI (Meeting Etichette Indipendenti) che da oltre 20 anni è il punto di aggregazione di tutta la musica emergente, e che attraverso la sua rete di contatti assicura la massima rilevanza e visibilità al Progetto, e con le Librerie Coop che distribuiscono i CD in esclusiva (con appositi espositori personalizzati) attraverso la loro rete di negozi e supermercati del libro presenti in tutta Italia.
Vediamo la tendenza delle aziende del mercato musicale italiano ad unirsi in collettivi che offrano pacchetti di più servizi all’artista. Pensiamo a voi ma anche, ad esempio, al recente progetto Boxtune che coinvolge Believe Digital. Qual è il motivo di queste convergenze?
Il mercato discografico è radicalmente cambiato in questi ultimi anni, i ricavi si sono via via ridotti in maniera drastica e quanto oggi riceviamo dal mercato digitale non ci consente più di reggere i nuovi scenari, di conseguenza le motivazioni di aggregazione tra diverse realtà che agiscono in campo discografico, distributivo e promozionale è una via obbligata per tutti gli Indipendenti, ed io credo che siamo solo agli inizi…
L’idea principale è unirsi per combattere la concorrenza o dare maggiore sicurezza ad un indipendente che non sa come muoversi correttamente?
Più che non sapere come muoversi, credo che l’elemento che ci aggrega sia unire le nostre competenze per raggiungere un unico obbiettivo comune, come in questo caso la crescita di un nuovo Artista. Oggi investire sui giovani significa mettere risorse senza avere alcuna certezza di recuperarle. Ma ci vuole coraggio, il lavoro che ci aspetta è ancora molto lungo e faticoso, ma non ci spaventa… ci siamo abituati… è nella difficoltà di emergere che sta il seme della creatività indipendente.
O forse, ancora, è un modo per abbattere i costi interni o per assicurarsi clienti?
Più che parlare di “Clienti” (che oramai si contano sulle dita di una mano…forse due…) credo che il contenimento dei costi possa essere un altro elemento che favorisce le aggregazioni
E i rischi quali possono essere?
Se si scelgono i partner giusti, se si dividono le competenze in modo equilibrato e soprattutto se si condividono i Progetti, ci possono essere solo vantaggi che in ogni caso oscurano gli eventuali rischi.
Come scegliete gli artisti su cui lavorerete? È difficile trovarvi tutti d’accordo?
Per gli ascolti abbiamo costituito un piccolo Gruppo di Ascolto tra le nostre strutture in modo da avere la più ampia visione musicale per individuare i Progetti più interessanti. E’ un lavoro corale che facciamo insieme agli altri nostri Partner con i quali ci confrontiamo di continuo, ascoltiamo e riascoltiamo, parliamo con i giovani Artisti e cerchiamo di trovare insieme una sintesi che rappresenti fino in fondo l’identità di un nuovo Progetto. Tutti hanno l’opportunità di farci ascoltare i loro lavori, a parte la lingua italiana, non c’è alcuna altra preclusione.
Quali sono i passaggi di sviluppo di un progetto di un’emergente?
Nel caso di “Mi Sento Indie”, una volta esaurita la fase contrattuale, facciamo una pianificazione sulle tempistiche da individuare, poi passiamo alla stampa dei CD/EP alla loro distribuzione attraverso le Librerie Coop, ed iniziamo la fase promozionale attraverso la diffusione del primo singolo su RadioCoop, mentre contestualmente il nostro Ufficio Stampa Sbam inizia il lavoro con il circuito promozionale, che continua con la spedizione dei brani anche alle Radio Locali e Nazionale oltre che siti e riviste musicali.
Cosa chiedete in cambio all’artista?
Solo la disponibilità ad affiancarci nell’attività promozionale che prevede anche una serie di show case acustici.
Qual è il canale dove spingere di più oggi?
Noi lavoriamo soprattutto sul web e i sui social, il live è spesso gestito direttamente dall’Artista e noi possiamo solo cercare di seguirlo a livello di stampa via via che si esibisce dal vivo.
Ha ancora senso stampare gli album o il futuro punterà solo sullo streaming e il digital download?
Dipende dal tipo di Progetto musicale e da come si intende veicolarlo, il problema di stampare un CD non è tanto quello di farlo, ma quello di cosa farne dopo, purtroppo la distribuzione tradizionale di un CD fisco è oramai impraticabile per un nuovo Artista emergente e quindi diventa giocoforza prioritario lo streaming e il download.
E del vinile cosa ci dici?
E’ un mercato marginale che raggiunge un pubblico di amanti per non dire di soli collezionisti, per cui se un Artista che ancora deve farsi conoscere e che quindi non può contare su fan già ben fidelizzati, il vinile resta un oggetto promozionale che ha dei costi non sostenibili.
Chi comanda il mercato musicale italiano?
Le radio continuano ad essere il più importante veicolo promozionale che può garantire una visibilità e un livello di notorietà ancora molto alto, poi ci sono i talent che però sono già occupati dalle multinazionali, per noi indipendenti resta soprattutto la promozione via web e via social.
La musica italiana ha sempre avuto difficoltà a spostarsi all’estero. Voi avete contatti anche con il resto d’Europa?
Noi siamo nati agli inizi degli anni 90”, quando la “Dance” italiana era riconosciuta come una eccellenza in tutto il mondo, nel 1992 un nostro brano “Found Love” realizzato da due DJ marchigiani, raggiunse le Top Charts di tutta Europa, arrivando anche al 1° posto della classifica Billboard Dance americana, il che ci ha portato ad avere nostri partner in quasi tutti i paesi del Mondo e ci ha consentito, più recentemente, di realizzare le sonorizzazioni musicali dei cinque anni della serie TV “Sex and the City”.
Quali sono i progetti futuri?
Dopo una prima tranche con gli artisti Remida, Mud, Wolther Goes Stranger e Carpa Koi pubblicati lo scorso dicembre dal 1 aprile è la volta di Crude Diamonds, Cortex, May Gray e JureDurè…per tutti questi artisti stiamo organizzando in collaborazione con le Librerie Coop alcuni showcase per le presentazioni anche live di progetti musicali. Nostra intenzione sarebbe anche quella di proporre gli artisti di Mi Sento Indie ad alcuni festival estivi, cosa che stiamo verificando in questi mesi e che è work in progress come tutta l’iniziativa.