La musica elettronica sembra fagocitare le interazioni tra musicisti, che ora preferiscono comporre i loro pezzi affidandosi al computer, mentre l’idea di band come gruppo coeso di quattro-cinque persone che condividono le loro esperienze viene meno in molti casi. Ma non è questa la strada che hanno scelto The Nostalgics e Daisy Chains con le loro sonorità anni ‘80. La loro etichetta, l’indipendente RocketMan Records, ha perfino proposto uno split tra i due gruppi, ovvero un LP condiviso tra due band che amalgamano le loro vibrazioni.
Abbiamo incontrato i The Nostalgics allo Zog a Milano: fine Luglio, caldo tropicale e zanzare killer.
I Daisy Chains hanno pubblicato due album con la nostra stessa etichetta e ci siamo conosciuti durante un dj set di We are the gang. Carlo, il cantante e chitarrista dei Daisy Chains, è legato al grunge e al noise e aveva questo progetto, di fare uno splitting, cosa molto comune negli anni ’80, con un’altra band. Ci hanno presentati, e…ci siamo piaciuti! Siamo due generi diversi, ma credo si possa dire che le nostre sonorità sono ottime insieme.
Abbiamo diviso l’LP 50 e 50. Non facciamo musica solo per vendere: preferiamo l’oggetto vinile e quindi le canzoni sono state incise lì. Volumi e suoni sono fatti apposta per il giradischi…insomma, ci sono sfumature che il digitale non può dare. Naturalmente i pezzi sono anche disponibili in download su iTunes, Amazon,…
Come già intuirete dal nome siamo un gruppo nostalgico, cupo ed introspettivo; sicuramente tra i nostri gruppi preferiti ci sono i The Cure e gli Smiths, band caratterizzata da un sound malinconico, che ti fa battere il piede e contemporaneamente ti trascina in un testo profondo. Ora ammiriamo i The pains of being pure at heart, i Best coast (a cui abbiamo fatto da spalle il 14 febbraio 2011, e quasi non ci scappava un tour insieme!), i Raveonettes.
Cerchiamo le melodie tutti assieme, poi io (Corrado) e Antonia scriviamo i testi. A volte l’ispirazione mi viene quando sono a lavoro e allora mi estraneo dalla pessima musica del centro commerciale in cui lavoro e inizio a buttare giù idee. Marco trova sempre un rif mentre Antonia le armonie vocali. Quando componiamo tutto viene naturale, ci compensiamo molto, abbiamo una visione di fondo comune ed armonica.
Zeno interviene, dicendo che si deve suonare esattamente quello che Corrado ha in testa. Zeno, una curiosità, come nasce questo soprannome?
Mentre scrivevo la tesina delle superiori sulla frantumazione dell’Io mi è venuto spontaneo scegliere come nome dell’account mail Zeno…mi ci ritrovavo in quel personaggio! Così il nickname è rimasto e dal pc si è riversato nella realtà. Nei The Nostalgics, che ho conosciuto ad ottobre 2011, sono rimasto Zeno.
Abbiamo fatto diverse date a Londra e ne stiamo progettando una nuova a Stoccolma dove tra l’altro abbiamo già suonato. All’estero abbiamo molta più risonanza come band, perché non siamo fatti per un target italiano.
Abbiamo suonato al The good ship con altre band molto entusiaste e simpatiche…diverso dal clima che c’è in Italia dove ti rubi la scena l’uno con l’altro. In questo locale organizzano spesso dei contest con dodici band ogni sera.
Corrado: C’era una ragazza molto bella che però non sapeva cantare e si esibiva con una band prima di noi. La band era musicalmente valida ma la tipa aveva una voce molto stridula. A fine concerto le abbiamo detto che la sua voce non andava bene ma lei ha capito invece che era troppo brava e doveva cambiare band perché quella in cui era non la valorizzava!
Abbiamo in ballo molti nuovi pezzi con cui stiamo cercando di avvicinarci a sonorità shoegaze. Il nostro prossimo video sarà realizzato con la super8, abbiamo già il testo pronto.
Donors:
01. Second rate teen
02. Cut
03. Faded
04. Shame
05. Donors
I The Nostalgics sono i migliori!!
Giò