Della gente pettinata che affollava la terrazza di via Palestro a Milano, ieri sera, solo pochi si sono chiesti chi c’era sul palco in fondo alla sala ad accompagnare il loro chiacchericcio. Lì stavano suonando tre ragazzi giunti da oltre Manica, guidati da Jack Savoretti. Il trentenne artista anglo-italiano è in questi mesi impegnato in un tour europeo con i The Dirty Romantics che sono Gerard (batteria e percussioni), Pedro (chitarre) e Jean (contrabbasso e basso elettrico). Canzoni melodiche e genuine vengono dal suo ultimo album “Before the Storm” prodotto dal collettivo scandinavo Martin Terefe (hanno lavorato con James Morriton, Craig David,…) che imprime un tappeto sonoro fatto di chitarre acustiche e armoniche che disegnano note inaspettatamente delicate.
Abbiamo modo di conoscere Jack a fine serata: ci confessa che è qui in Italia che vorrebbe tornare, per far conoscere la propria musica nella terra natale. Impresa difficile qui, cerchiamo di spiegargli, dove se non esci da un talent e non canti l’amore in lingua italiana fai fatica ad emergere. Certo, almeno ha un bel faccino.
In bocca al lupo, intanto ascoltatelo qui e date un’occhiata ai suoi testi che raccontano storie legate intrinsecabilmente tra loro in viaggi intimi, solari o cupi.
Questa è Take me home: “The early morning sun/ buring holes through the mask I’ve worn all night (…) You’re not the one that I can live with/ You’re the one that I can’t live without”