Per l’anteprima della “Tetralogia degli elementi live” dei Litfiba, l’Alcatraz é pieno dalle 20.00. Scorrono sui grandi schermi le immagini inedite del tour del ’93 e solo alle 22.20 salgono sul palco i Litfiba. Il pubblico schiacciato contro le transenne tira un sospiro di sollievo dimenticando le precedenti ore di attesa sofferente e protende le mani verso Piero Pelù. Un frontman in gran forma che sa muoversi sinuoso e CREDIBILE nei suoi pantaloni di pelle color vinaccia. L’Alcatraz è SOLD OUT per questa anteprima del tour che proseguirà nel mese di aprile. Fan sfegatati, giovani, amici, dr Ringo dietro le quinte a lato del palco, Rolling Stone ha mandato addirittura Michele Aldeghi come fotografo. Guardando Piero ci ritroviamo a pensare ad Axl Rose, che ha la sua stessa età ma é ormai un pagliaccio ridicolo, e proviamo finalmente un moto d’orgoglio per la musica italiana. Scenografia sobria per i Litfiba che fanno risorgere dalle proprie viscere i quattro elementi della terra, meglio conosciuti come “El diablo”, “Terremoto”, “Spirito” e “Mondi sommersi”. Aprono con “Africa” del lontano 1994, la terza canzone é il blues “Sotto il vulcano” dedicato a Pino Daniele, recentemente scomparso, dove risuonano anche le parole di “Je So Pazz’ “. Poco più di un’ora di concerto, infervorato e acclamato, che non si risparmi “Linea d’ombra” nè “El diablo”.
Un viaggio nella cultura rock italiana degli anni ’90, una band che dimostra di avere un’unità, una solidità e una logica che soddisfa la nostra riconoscenza per quello che ha rappresentato.