Manchester, la città inglese famosa per la vita notturna, “madchester” fatta di locali di tutti i tipi, dalle topaie arredate con vecchie sedie, probabilmente rubate, a club lussuosi e raffinati, tutti con un impianto audio della madonna. Si dice anche che sia la vera fucina del pop britannico, grazie a quel Ian Curtis che scalò le classifiche con i Joy Division e, in un certo mistico senso, con i New Order di “Blue Monday”. Figura chiave della città fu per qualche anno Tony Wilson, presentatore televisivo e fondatore della Factory Records. Fu sua l’idea di aprire l’Hacienda e farla diventare a tutti i costi il polo della musica inglese, non importa quale musica. Il locale divenne così uno dei primi a suonare l’house music e l’acid music, accompagnate sempre da una buona dose di ecstasy, e aprì le porte a band come i già citati New Order, Stone Roses, Happy Mondays, The Smiths e The Chemical Brothers. Anche il Dry Bar sorse come quartier generale dei protagonisti più fuori controllo dell’epoca (Ryder degli Happy Mondays puntò una pistola contro Wilson): “Dry is to be to the bars what the Hacienda is to clubs” aveva detto Tony Wilson. La depressione post party per la città di madchester cominciò a metàdegli anni ’90 e nel 1997 l’Hacienda chiuse per motivi finanziari (a quanto pare i suoi frequentatori consumavano tanta droga e poco alcool al bar). La storia continua con gli Oasis ma i tempi descritti nel film “24 Hours Party People” sono ormai passati. Siamo andate in quel Northern Quarter protagonista negli anni ‘80, a vedere che effetto fa oggi.
Dry Bar e FAC251 http://www.factorymanchester.com/ .