Daniele e Francesco sono due fratelli di Arezzo e, insieme al batterista Miachele formano gli OSAKA FLU. L’anno scorso avevano fatto parlare di sé con il video del singolo “Sixteen Tons” girato all’interno del carcere di Arezzo con special guest Giorgio Canali. Nel frattempo sono passati dall’inglese all’italiano e la prossima settimana escono con il nuovo album “KM 183” che è stato realizzato grazie ai fondi messi in palio dalla Regione Toscana per il concorso Toscana 100 Band. Attratte dal brano “Apocalhipster”, bel ritratto dell’ipocrisia della nostra generazione, ci siamo ascoltate tutto l’album in anteprima. “KM 183” ha un approccio punk, un alternative rock dal ritmo tiratissimo ma non chiare influenze british. I testi graffianti descrivono la NUOVA ADOLESCENZA, quella dei 20- 30enni in fuga dalle responsabilità e senza prospettive. Generazione in cui gli Osaka Flu sembrano ritrovarsi, diversa da quella sei nostri genitori, in cui è difficile emergere. Eppure si va avanti e si da il meglio di sé, come dimostra questo disco.
APOCALHIPSTER. Il doppio gioco sociale tipico del nuovo millennio: apparire anticonformisti e “alternativi” solo per sembrare interessanti, ma senza mai rinunciare ai piaceri di un ceto più alto. L’ipocrisia di chi trasuda umiltà ma che non ha bisogno di lavorare, di chi predica la pace solo perché più alla moda della guerra.
CAMDEN. La lettera di un trentenne italiano come tanti, che lascia il proprio Paese e la ragazza amata per cercare nuove possibilità all’estero, salvo poi scoprire che tutto è molto più difficile di quanto immaginato. Parole cariche di nostalgia per l’amore ormai lontano e risentimento per il proprio irriconoscente Paese natio.
CAPPELLO FIRMATO VINTAGE A RIGHE BLU. La vita di una modaiola di città, fatta di abiti firmati, giuste conoscenze, autocelebrazione. Il tutto raccontato con un sarcasmo che trasmette una forte malinconia generazionale.
LA SINDROME DEL GIOVANE HOLDEN. Lo stereotipo del secolo: un Peter Pan ribelle e insicuro, eternamente immaturo, perennemente in fuga dalle responsabilità di una vita adulta, ma in continua ricerca di comprensione e affetto. L’uomo moderno.
MENTRE ERI IN “VIAGGIO”. Racconto tragicomico di una società che lascia indietro i meritevoli, i quali finiscono per rinchiudersi nel loro mondo fatto di “libri e droga”, autocondannandosi all’esilio.
CASA, LAVORO E MINIVAN. I grandi progetti dei vent’anni, senza paura di niente e di nessuno e con la promessa di non conformarsi mai alle regole. Progetti puntualmente traditi e fagocitati da una società che esercita una forte spinta al conformismo.
PROPAGANDA. La propaganda disumanizzante che impera nel nostro sistema capitalista. La globalizzazione che divora l’umanità. Tutto è calpestato e maltrattato da un sistema che schiaccia e opprime.
L’ESTATE DEL ’96. Le ansie e i timori di un uomo comune, troppo cresciuto per vivere con la spensieratezza dei vent’anni, passati come gli anni ’90. Il rimpianto di quella leggerezza e la costante di un futuro incerto.
NON è COLPA DEL MALTEMPO. La morsa nella quale vive il giovane uomo moderno ai tempi della crisi: da un lato la vecchia generazione d’imprenditori e politici che gli ha consegnato un presente senza prospettive sicure, dall’altro i coetanei benestanti che lo accusano di poco impegno.
MOLLY. Molly è una puttana, la puttana degli uomini che contano, inerme e incapace di ribellarsi. Molly è tutti noi.