SPRING ATTITUDE FESTIVAL 2017 non ha voglia solo di primavera ma anche di novità. La cifra stilistica è un sound contemporaneo che faccia sognare Roma dal 25 al 27 maggio. Due le location: il MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo firmato da Zaha Hadid, confermato per il terzo anno consecutivo, e il Guido Reni District, prezioso recupero di archeologia industriale e ora spazio votato all’arte e alla creatività.
Con una line up strepitosa, Spring Attitude si conferma così come uno dei più importanti eventi internazionali dedicati alla musica elettronica e al pop d‘avanguardia.
Dall’Inghilterra atterrano infatti Jon Hopkins, uomo di fiducia di Brian Eno e ingegnere del suono per i Coldplay, oggi uno dei producer più celebrati dell’ultimo decennio; e Nathan Fake, fra i più acclamati artisti della scena mondiale, che a Roma presenta il suo ultimo e osannato album Providence. Con loro anche Max Cooper, guida spirituale di un viaggio audio video che svela una musica dalla pelle cibernetica ma dal cuore umano. Altro prezioso ritorno Clap Clap!, importante occasione per ascoltare live il nuovo bellissimo album A thousand skyes, appena uscito e già disco di culto. Poi il genio della nuova scena musicale francese Christophe Chassol, originario della Martinica, e sacerdote della musica tridimensionale. Il jazz-funk più cosmico è il tratto distintivo del duo Yussef Kamaal, partito dai sobborghi londinesi per diventare con “Black Focus”, il primo disco uscito questo inverno, uno dei gioielli della Brownswood di Gilles Peterson. Nata in Canada ma adottata da Altanta è Tommy Genesis: tra le varie attività è modella e visual artist, ma soprattutto “fetish rapper” (come lei stessa si autodefinisce) per il suo approccio dissacrante nell’affrontare temi legati a sesso, perversioni e religione. Dalla California arriva Nite Jewel, con l’ombra del suo synth-pop anni ’80 più nobile e raffinato; i sudafricani GQOM OH feat. Nan Kolè & Mafia Boyz; dall’Inghilterra la regina del rap inglese Lady Leshurr e Forest Swords, che ha rastrellato recensioni entusiastiche da testate come Pitchfork, FACT, The Guardian e che il 5 maggio esce con il nuovo disco Compassion; da Dublino la giovanissima Bonzai. Kansas City, Missouri, piena bible-belt: non è certo un luogo che ha familiarità con la club culture ma è proprio da lì che arriva Huerco S.; mentre originario di Tel Aviv ma di stanza a Berlino è Moscoman, capace di unire in un sound originale techno, house e new wave con i ritmi del Medio Oriente. Dalla Scandinavia arriva lo svedese Sailor &I. e la norvegese Jenny Hval: classe 1980, ha conquistato la stampa internazionale con il suo ultimo lavoro “Blood Bitch”, uscito a settembre. Tra i migliori album del 2016 per il The Indipendent e The Guardian, tra i 20 migliori album per gli americani di Pitchfork, siamo di fronte a un gioiello di avanguardia elettronica e folk sperimentale, per un intenso concept album nel segno del sangue. Una line up a cui si aggiungono l’inglese Powell, gli austriaci Radian (Howe Gelb tra i tanti compagni illustri) e i canadesi Suuns, progetto nato nel 2007 a Montreal per sperimentare gli incroci fra indie rock sperimentale ed electro.
A portare la bandiera italiana ci pensano i Drink to me, band capitanata dal piemontese Cosmo, reduce da un tour di sold out in tutta Italia; e Wrongonyou, alias Marco Zitelli, romano, classe 1990. Rivelazione della scena indipendente italiana, ha già diviso il palco con artisti del calibro di Radiohead e Sonic Youth. Con loro il progetto IISO firmato dai comaschi Luca Tommasoni e Roberto Tagliabue: vera e propria “musica per immagini” che unisce pop, elettronica e scienza del suono, il tutto incastonato in strutture compositive precise e geometriche. Si esibiranno in un cubo semitrasparente ricreato da proiezioni in 3d. Sempre made in Italy e firmato da Sergio Tentella e Daniele Sciolla, il progetto Elephantides. Nato dall’idea di accomunare sonorità elettroniche e acustiche utilizzando sintetizzatori, batteria e oggetti non necessariamente di origine musicale, sono un duo alla costante ricerca di un mondo sonoro che possa accomunare queste realtà, grazie alla loro esperienze nei conservatori, nei club e nei centri Jazz.