Quest’anno siamo state allo Sziget Festival, l’isola della libertà, dove non ti perquisiscono all’entrata, non ti scattano foto a tradimento e l’unico mantra è “Leave the reality behind”. Un Paese delle Meraviglie, impossibile da descrivere perché sarebbe come se Alice fosse stata in grado di farci annusare gli odori del thè e sentire le trombe dell’esercito della Regina. Siamo state anche all’Ypsigrock Festival, questa volta in Sicilia, dove Lias Saoudi dei Fat White Family è rimasto nudo sul palco ed è finito in questura.
Ma qualcosa in Italia sta cambiando e dimostrazione ne è l’Home Festival di Treviso, sempre più grande e multidisciplinare, che prende esempio dai migliori festival europei. Un evento di 4 giorni con ben 11 aree spettacolo, 7 palchi, più di 160 concerti e tra gli artisti Interpol, FFS, Paul Kalkbrenner, Subsonica, Negrita, Simple Plan, J-Ax, Fedez, Modena City Ramblers, Mellow Mood e Rumatera.
“Perché qui si è sempre pensato al peso massimo da mettere sul palco, e poi con quello attirare le persone” racconta Amedeo Lombardi a Repubblica “Il discorso che facciamo noi è radicalmente diverso: creare un marchio, un luogo in cui i ragazzi sanno che troveranno artisti importanti e un grande ambiente, con eventi anche durante il giorno. Problemi? In realtà ce ne sono molti, nel nostro caso è stato quello di far capire a Treviso che quattro giorni così creano un indotto economico importante. Dobbiamo far passare l’idea che la musica può essere anche una risorsa turistica“.
18.000 presenza solo la prima sera. L’Home Festival tiene duro nonostante a Treviso non sia facile da accontentare. Non siamo al livello dello Sziget, dove il clima di serenità fa sparire perfino le code infinite, dove i soldi non contano ma ti basta una card, dove sali sulle spalle del tuo ragazzo per vedere meglio il palco e nessuno ti dice di scendere. Allo Sziget l’impianto audio e luci fa concorrenza ai più bei live italiani e si procede tra un palco e l’altro, vestiti magari da Babbo Natale o da indiano, senza accorgersi che il tempo scorre. Ma l’Home Festival ci arriverà. O emigrerà come il Rototom Sunsplash.
Noi intanto oggi siamo proprio qui, tra il Circus – un palco coperto da un tendone da circo – e lo stand della Fiera del Disco, ascoltiamo About Wayne, Ghemon, Marracash, Simple Plan, Paul Kalkbrenner…una serata da sold out annunciato che il tempo incerto non ha fatto tentennare. Ma non vi raccontiamo altro, dovete venirci.