1. INVASIONE ALIENA
Da che ho memoria i DIRAQ sono una band che nasce e cresce col solo obbiettivo di comporre musica inedita che, con la scusa di fare rock, accetta di fatto altre sfide compositive più allargate, soprattutto verso i territori della Black Music. In realtà questa è solo l’ultima veste di un lungo ed articolato percorso musicale che ci piace raccontare partendo da quella sera di Aprile dell’anno 2009, dove, in una piccola saletta di periferia, Edoardo Commodi, Matteo Bruni, Alessandro Di Loreto e Michele Gatti davano il battesimo a questa band nel bel mezzo del fragore emanato dagli strumenti. Ciò che ne usciva sembrava stoner rock, o forse lo era davvero, tuttavia quel modo di trattare la materia sonora è stato mantenuto per molti anni, impresso in un EP omonimo uscito nel 2010 e successivamente, grazie anche all’ingresso di Federico Sereni alla batteria subentrato a Michele, e di Lorenzo De Canonico come tecnico live, si è ancor più elaborato e approfondito nel nostro primo LP di 10 canzoni. “Fake Machine”, titolo del nostro disco di esordio uscito nel 2013, è la sintesi di ciò che abbiamo vissuto in quel periodo di profondi cambiamenti all’interno delle nostre vite, dove di fatto si concentra il passaggio dall’essere ragazzi al diventare uomini, o almeno ambire ad esserlo. All’interno si possono trovare considerazioni sulla vita, inadeguatezze, esaltazioni, desideri, riscatti e incazzature, ciò che ci circondava visto secondo la nostra angolazione geografica e sociale; è stato un punto importante, un disco che ci ha dato gratificazione e consapevolezza in noi stessi.
2. TEORIA DEL CAOS
Terminata la fase di promozione di “Fake Machine” abbiamo avuto un paio di anni zoppicanti, condizionati soprattutto da alcuni cambi di formazione che da un lato hanno rallentato i lavori, ma dall’altro hanno dato a questa band nuove idee, nuova freschezza e abbattuto alcuni vecchi taboo sull’immediatezza melodica. Il procedimento dei cambi di formazione è terminato nel 2016 con l’arrivo del bassista Francesco Mengoni e del nostro nuovo cantante Daniel Abeysekera, in questo periodo si sperimentano nuove soluzioni tra cui il passaggio dall’avere due chitarre elettriche ad averne solo una, quella di Edoardo, rimasto unico chitarrista e unico elemento rimasto della primissima formazione. Si è smesso dunque di zoppicare e si è ricominciato a portare il motore a regime, l’attività live si è intensificata e il lavoro di sala prove ha ritrovato la sua efficacia nella composizione di nuove canzoni. “Higher Than This” il nostro nuovo EP di tre singoli in uscita a fine Marzo è il risultato di questo lavoro. Le tre canzoni sono caratterizzate da varietà, ma anche coerenza reciproca, sia nel sonoro, dove si propone un rock ormai svuotato dai propri clichè a favore dell’inserimento di altre caratteristiche tipiche del Rithm & Blues, del Funk e di un impianto melodico più abboccato rispetto alle produzioni precedenti, che per quanto riguarda i testi, i quali gravitano attorno al concetto dell’abbandonare le convenzioni, smettere di fingersi qualcun altro o qualcos’altro ed essere finalmente se stessi, a favore di un onestà personale che si spera essere inscalfibile dai giudizi esterni.
3. VIAGGIO SULLA LUNA
“Higher Than This” è stato registrato a Rimini al Deck Recording Studio di Gianluca Morelli, dove abbiamo avuto la possibilità di usufruire di uno studio altamente professionale, oltre che realizzare un featuring con il cantautore e nostro amico Enrico Gardini, il quale si è prestato per il brano Hound Dog Blues contenuto nell’EP. Attualmente stiamo lavorando alla creazione dei videoclip che realizzeremo in collaborazione con Fabio Biocchetti, già autore della copertina di “Higher than this”. Oltre a questo stiamo iniziando a programmare il nostro tour promozionale, che ci piacerebbe allargare non solo per quanto riguarda l’Italia, ma coinvolgendo anche altri paesi Europei, la nostra ambizione ce lo impone, poi si vedrà. L’obbiettivo principale dei DIRAQ, dal primo giorno che ci siamo formati è comporre musica inedita e farla ascoltare a più persone possibili, ci auguriamo di avere le spalle larghe quasi quanto i nostri sogni.